Tiaso
Tiaso (ϑίασος, thiăsus). Questa parola, la cui provenienza è incerta, ci si presenta
per la prima volta in un frammento del poeta dorico Alcmane, nel senso di "banchetto". Poi la troviamo usata nel significato di compagnia religiosa o anche, per derivazione, in quello di festa
celebrata da una compagnia religiosa. Più tardi ancora il termine ϑίασος viene usato dai Greci per indicare una qualunque associazione, anche priva di carattere religioso. In particolare sembra
che questo termine fosse proprio, almeno in origine, delle compagnie dionisiache, con speciale riguardo alle loro tradizioni di danze e di canti scomposti; ed è probabile che appunto in questo
significato la parola ϑίασος si diffondesse per il mondo greco.
In seguito essa fu attribuita anche a gruppi di altre divinità, le quali forse avevano
qualcosa di comune, negli attributi o nei riti, col dio della felice ebbrezza: così, per esempio, i tiasi attici adoratori di Eracle. Man mano che ci si addentra nell'età ellenistica, il termine
ϑίασος acquista un valore sempre più generico di associazione religiosa, e si allarga a comprendere tutta quella varia moltitudine di confraternite religiose, dedite per lo più a culti di numi
stranieri e frequentemente composte esse stesse di persone straniere risiedenti nella Grecia.
Margherita Guarducci-Ugo Enrico Paoli, Enciclopedia Italiana (1937)